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The Black Mirror Saga




Le avventure grafiche sono diventate purtroppo un genere di nicchia, eredi di quelle testuali tanto di moda negli anni ’80, sono giocate da una ristretta cerchia di giocatori che apprezzano un divertimento più ragionato con una buona storia.

Questo è un peccato perché certi titoli meritano veramente tanto come nel caso della saga di Black Mirror, il primo titolo è uscito qualche tempo fa  e l’anno scorso quelli di Cranberry Production hanno deciso di fare un sequel ,anche per soddisfare i fans che ce l’avevano con il brutto finale dell’originale, recentemente è uscito l’ultimo capitolo che conclude definitivamente la saga.

Io che ho passato il mese di Agosto giocando gli ultimi due episodi ne voglio parlare , in un unico post perché i  giochi hanno una struttura praticamente identica  , è solo la storia che va avanti e fa la differenza.

Nel gioco impersoniamo Darren o Adrian Gordon che mentre passa le vacanze nel Maine incontra una ragazza, causa dei suoi futuri problemi che lo trascineranno a Willow Creek, una cittadina inglese dove si trova il castello della sua vera famiglia, i Gordon appunto, e nel terzo episodio si dovrà spezzare una maledizione e possessione che grava sul povero ragazzo.

Inizio subito parlando di una delle cose più importanti per questo genere di gioco: gli enigmi; si trovano in abbondanza ma ,nel secondo capitolo soltanto, alcuni sono semplici e si risolvono subito , mentre altri specialmente verso la fine sono veramente complessi , a patto però di disattivare gli aiuti. Gli enigmi vanno risolti  classicamente raccogliendo gli oggetti e combinarli fra loro se necessario per poterli usare in un   determinato modo,(gli oggetti si trovano in un inventario in tempo reale nella parte inferiore dello schermo) oppure troveremo dei mini puzzle game da risolvere con un po’ di materia grigia.

La trama è un vero punto di forza del gioco con colpi di scena che lasciano veramente a bocca aperta , peccato che alcuni personaggi siano banali ,Adrian poi a volte fa davvero pesare per la sua ingenuità e presunzione, ma dopo un due giochi alla fine ci si affeziona.I dialoghi con i png sono lunghi ,ma interesanti e ben fatti ,spesso sarà necessario interagire con altri per poter risolvere determinate situazioni. Interessante il fatto che il protagonista può morire cosa che non si vede spesso nei punta e clicca.

Il comparto tecnico è ottimo ci si muove su fondali disegnati a mano veramente belli da vedere, mentre i personaggi sono modelli poligonali 3d , anche l’audio non sfigura ottimo specialmente nell’ultimo capitolo dove a data azione cresce l’intensità della musica agghiacciante mettendoci tensione.
Il gioco ha scenari veramente dark: Se all’inizio del secondo capitolo ci si trova nella colorata cittadina di Biddeford  , quando ci si sposta in Inghilterra prevalgono le tinte cupe e le atmosfere oscure , questo fattore è accentuato nel terzo capitolo dove ci si muoverà dal castello di Black Mirror, a un cimitero, a delle grotte misteriose per dirne alcune.

Allora come avrete capito mi sento di consigliare questa saga a tutti a patto che ci si giochi dal primo all’ultimo capitolo , una bellissima sceneggiatura e dei rompicapo davvero tosti vi faranno amare la cittadina di Willow Creek.



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