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Metal Gear Solid : Peace Walker


Metal Gear Solid: Peace Walker è stato l’ultimo titolo della serie di Kojima (almeno fino all’arrivo di Rising) uscito su psp, ma nonostante la vecchiaia della console portatile Peace Walker è un titolone che ha meritato le tantissime ore che ci ho passato.

La trama come ogni Metal Gear è intricata e piena di colpi di scena:

Siamo nel 1974 e  il protagonista torna ad essere Big Boss che dopo aver lasciato la fox crea la propria unità di mercenari , i Militaires Sans Frontières. Quando Snake riceve la visita di un membro del kgb accetta di lavorare per una rischiosa missione che coinvolge le zone del Sud America, area “calda” durante la guerra fredda. Questa è la trama per sommi capi ma andando avanti col gioco da tradizione Kojima spuntano i vari colpi di scena alcuni dei quali ci lasceranno a bocca aperta.

La prima cosa che salta all’occhio e la novità rispetto i precedenti capitoli è il sistema  di costruzione della mother base, che aggiunge un briciolo di strategia al gioco, infatti  dalla nostra base oltre che avviare le missioni è possibile gestire le nostre truppe mandandole nelle varie categorie, assicurandoci che il morale sia sempre alto, un po’ come Portable Ops ma molto miglioratoe più gestibile, inoltre dovremo guadagnare risorse per sbloccare armi e dovremo assicurarci che uomini sempre più competenti in questo campo siano nel settore R&S, e andando avanti amplieremo sempre più la nostra base.

Le armi da sbloccare sono moltissime anche troppe visto che prediligeremo la solita pistola silenziata e  i lanciarazzi per i boss.

Il gameplay è più o meno lo stesso di guns of the patriots con le icone che compaiono sullo schermo per facilitarci le azioni anche se manca la classicissima strisciata rimpiazzata dalla posizione china di mgs4 ,una scelta dovuta per la struttura dei livelli adattati alla psp , ma comunque quest’assenza mi ha fatto molto  dispiacere. Una delle scelte che hanno maggiormente migliorato il gameplay rispetto portable ops è stato il sistema del reclutamento forzato:
Se in passato si doveva trascinare per la mappa i soldati fino al camion ora col sistema di recupero fulton basta avvicinarsi al nemico inerte affinché un comodo palloncino porti il soldato catturato alla mother base; molto molto più comodo direi.
Per quanto riguarda il comparto tecnico , questo metal gear spinge al limite le possibilità di una playstation portable con grandi e vaste mappe ricche di dettagli, peccato per i mercenari che sono tutti uguali mentre i personaggi principali sono modellati egregiamente , snake in primis.

Il sonoro, bè è un metal gear, il doppiaggio vanta voci del calibro di David Hayter che fa parlare snake con la sua voce rauca e famosissima , quindi non rimpiangeremo i tristemente famosi doppiaggi italiani e leggeremo i sottotitoli con piacere e soddisfatti del lavoro svolto.

Le missioni principali sono moltissime e molte di più sono quelle secondarie purtroppo quest’ultime sono un po’ ripetitive e sembrano essere pensate principalmente per il co-op, specialmente i boss ,secondo me l’unica pecca del gioco in quanto i mezzi corazzati sono più o meno tutti uguali, cambia  solo il livello di difficolta e si distruggono allo stesso modo , quindi dopo aver battuto 5 dopo viene già noia.

Peccato perché se avessero curato quest’aspetto Metal Gear Solid: Peace Walker sarebbe stato il miglior gioco per una console portatile mai creato e resta comunque un acquisto obbligato, è senza ombra di dubbio uno dei pochi titoli che giustifica da solo l’acquisto di una psp.

A novembre arriverà il pack di Metal Gear Solid contente Sons of Liberty, Snake Eater e Peace Walker chiunque ami questa saga o chi, per un motivo o per un altro, si è perso questi capolavori in passato dovrà comprare questa collection senza ombra di dubbio.

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