Dopo Lone Survivor ho avuto il piacere giocare ad un indie molto simile di un certo Benjamin Rivers, ovvero Home , il quale condivide con il titolo precedente la grafica pixellosa e il genere horror tra le varie cose.
Ma questa volta, a differenza di LS , non ci troveremo di fronte a raccapriccianti mostri e simili creature bidimensionali , ma solo ad una serie di eventi macabri a cui NOI dovremo dare una risposta.
L’incipit di Home é il seguente: il protagonista, ferito ad una gamba , si sveglia in un edificio a lui sconosciuto, il nostro obbiettivo è dunque tornare alla propria casa per accertarci delle condizioni della moglie Rachel.
Il viaggio , composto da luoghi già conosciuti dal malconcio marito,è occupato da una scia di sangue e macabri indizi per dare la luce alla storia che stiamo vivendo con cui il giocatore può interagire e dare giudizi.
L’anima di Home é proprio questa: le scelte del giocatore e le varie risposte date ad eventuali indizi trovati plasmeranno la nostra avventura portandoci a credere che sia successa una cosa invece di un altra e cambiando quindi anche il finale, questo fattore dunque ci spingerà a rigiocare la breve avventura (circa un’ora) più volte per scoprire diversi punti narrativi magari sfuggiti in precedenza o addirittura scrivere una storia completamente diversa.
L’anima di Home é proprio questa: le scelte del giocatore e le varie risposte date ad eventuali indizi trovati plasmeranno la nostra avventura portandoci a credere che sia successa una cosa invece di un altra e cambiando quindi anche il finale, questo fattore dunque ci spingerà a rigiocare la breve avventura (circa un’ora) più volte per scoprire diversi punti narrativi magari sfuggiti in precedenza o addirittura scrivere una storia completamente diversa.
Il gameplay é semplicissimo , home infatti é più una storia interattiva che un videogioco, il tasto da premere per analizzare gli indizi e gli elementi dello scenario è soltanto uno e per spostarsi vengono utilizzate le frecce direzionali.
Dal punto di vista tecnico home é quello che é: uno sporco 2d con pixel grandi come quadrati che paradossalmente immergono molto di più un videogiocatore quanto farebbero texture da 15 gb.
Il protagonista si muove in questi ambienti lugubri e scuri, illuminando solo una piccola parte dello scenario con una torcia; i dettagli dell’ ambiente sono curatissimi e niente é lasciato al caso.
Anche il sonoro é ottimo, con effetti ambientali stupendi capaci di farci scattare dalla sedia , la musica é invece quasi inesistente , ovviamente in modo voluto per aumentare il coinvolgimento del giocatore.
Quindi un titolo assolutamente da comprare poiché ,come dice il sottotitolo, é un’ avventura horror unica capace di coinvolgere incredibilmente nelle vicende (anche perché siamo noi che le creiamo) e che per il prezzo bassissimo con cui viene venduto su steam diventa un acquisto obbligato.
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